Quando nasce una madre (ha bisogno di un villaggio)
“Il momento in cui nasce un bambino, nasce anche una madre. Lei non esisteva prima. La donna esisteva, ma la madre, mai. Una madre è qualcosa di assolutamente nuovo” _Bhagwan Shree Rajneesh
In un passato non troppo lontano il processo di diventare madre era per molti aspetti più semplice. Crescevamo in piccoli villaggi, immerse quotidianamente nel ciclo della maternità, circondate da gravidanze, nascite, esempi di allattamento e accudimento dei bambini, e quando era il nostro turno avevamo il supporto dell’intero villaggio e l’esempio di chi era diventata mamma prima di noi.
I nostri genitori, i nonni, i fratelli e la famiglia allargata erano là per guidarci e sostenerci. Questo ci aiutava a rendere la nostra esperienza del tutto normale, naturale e condivisa.
Ma nella nostra società le cose sono cambiate, con il risultato che la gravidanza e la maternità possono a volte risultare un percorso solitario e con poco supporto, costellato di difficoltà, stress, dubbi e paure.
Una madre non nasce già completamente formata, come Atena dalla testa di Zeus.
Dopo aver partorito la donna è anch’essa appena nata, una mamma vulnerabile e sensibile proprio come il suo piccolo.
La sua mente e il suo corpo attraversano cambiamenti di un’intensità senza uguali, e mentre recupera le forze e l’equilibrio, lei impara a prendersi cura della creatura che ha partorito.
Potrebbe non aver mai preso in braccio un neonato prima di allora, non aver mai cambiato un pannolino, o fatto un bagnetto.
Quando era incinta potrebbe aver sentito aneddoti e storie sul non dormire, ma non ha mai fatto esperienza lei stessa della privazione di sonno. Probabilmente le avranno parlato dei benefici dell’allattamento, ma non ha mai attaccato realmente un bambino al suo seno.
Potrebbe aver fatto qualche volta da babysitter al figlio di un’amica, ma non ha mai provato su di sé l’immensa trasformazione che porta la maternità.
Questo è il motivo per cui è così importante per una donna incinta e la sua famiglia creare una rete di supporto, un “villaggio”, prima della nascita del bambino. Una neomamma ha bisogno di sapere che il suo villaggio la incoraggerà quando starà muovendo i primi passi nella maternità. Ha bisogno di sapere che, se cadrà, qualcuno sarà là per lei e la aiuterà a rialzarsi, che quando avrà bisogno di parlare qualcuno la ascolterà.
Quando la fiducia in se stessa e la sua forza cresceranno, lei sarà in grado di camminare da sola. E allora non sarà la camminata zoppicante e maldestra di chi è stato spinto sulla strada troppo presto, ma l’incedere fiero di chi è stato accudito con amore, rispettato nei propri tempi, e ora cammina a proprio agio nella vita.
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