Alla radice del corpo: prendersi cura del pavimento pelvico dopo il parto
“Le nostre credenze diventano la nostra biologia.”
Norman Cousins
C’è molta enfasi sulla forza, sull’avere un corpo tonico e prestante… e quando si tratta delle nostre parti intime, le cose non vanno diversamente, come se avere una vagina e un pavimento pelvico forti fosse l’unica cosa importante. Non è così.
Tra le donne contemporanee un pavimento pelvico “debole” è piuttosto raro, di solito al contrario tratteniamo molta tensione nella radice del nostro corpo. Il nostro organismo è in un dialogo costante con i fattori di stress del nostro quotidiano, rispondendo loro e reagendo costantemente sia che ne siamo coscienti oppure no.
Tra tutte le nostre zone corporee la nostra radice – il nostro pavimento pelvico – è estremamente sensibile, e finisce per catturare molto del nostro stress e a contrarsi, proprio come fanno le nostre spalle, il nostro collo e la nostra mandibola quando siamo stressate o fuori equilibrio.
Il nostro sistema nervoso è estremamente presente alla base del nostro corpo, ancorandosi e irradiandosi nel nostro pavimento pelvico e organi genitali. In sostanza quando il nostro sistema nervoso dice NO a qualcosa, i nostri muscoli pelvici tendono a contrarsi.
La radice del corpo: il pavimento pelvico
La vagina è circondata da un insieme di muscoli paragonabili ad una cupola, che si estende alla base del corpo, chiudendo in basso le ossa del bacino e sostenendo gli organi pelvici (vescica, utero, retto).
Questa cupola, il pavimento pelvico, è costituita da tre strati di muscoli, organizzati più o meno in profondità nel bacino, e anche da tessuto connettivo (legamenti e fasce). E’ il nostro sistema di supporto primario degli organi ed è parte attiva nella nostra sessualità, riproduzione, nei processi di eliminazione e virtualmente in ogni movimento che facciamo essendo il vero “centro” del corpo – il ponte tra il sopra e il sotto.
Come ogni altro muscolo nel corpo, i muscoli del pavimento pelvico (più o meno 11) possono essere troppo tesi, troppo deboli, sottoutilizzati o sovrautilizzati, e proprio come gli altri muscoli trattengono stress e tensione, ognuno con una sua storia e lavorando in concerto con altre fasce muscolari nel corpo.
Tutto questo per dire che il pavimento pelvico è un sistema complesso la cui guarigione e riabilitazione non può venir semplificata in un movimento di contrazione casuale e locale come i Kegels, o con l’utilizzo di pesi o uova vaginali. Questa è solo una parte, troppo semplicistica, della storia.
Non solo Kegels
I nostri muscoli pelvici hanno naturalmente una vasta gamma di movimenti, proprio come la nostra mano può sia aprirsi che chiudersi per formare il pugno. Se, però, la nostra mano rimane bloccata in un pugno costante perdiamo la sua piena funzionalità, smettiamo di essere in grado di afferrare qualcosa e non siamo più in grado di usare quella mano per fare molto altro. La stessa dinamica inizia a verificarsi nella nostra radice quando i muscoli pelvici sono contratti o ipertonici.
Quando la nostra radice è tesa, iniziamo a perdere la sua piena funzione perché non possiamo accedere alla naturale gamma di movimento dei muscoli pelvici. E invece di avere uno spettro d’azione ampio in cui, ad esempio, poter contrarre e sentire pulsare pienamente i nostri tessuti pelvici e genitali durante l’orgasmo, ci troviamo a vivere un piacere circoscritto in uno spazio d’ampiezza e intensità limitato, a causa del nostro pavimento pelvico contratto.
E poi potremmo avere problemi di incontinenza più o meno pronunciati o provare dolore durante il rapporto sessuale… anche queste cose molto spesso causate dalla tensione del pavimento pelvico.
Detto questo, se pensiamo cosa facciamo per rilassare le nostre spalle contratte, cose come un bagno o una doccia caldi, un massaggio, l’utilizzo della respirazione… le stesse cose sono applicabili e funzionano anche per la nostra radice. Tranne per il fatto che essa è così sensibile – o meglio ricettiva – che con poco possiamo ottenere molto.
Tensione pelvica dopo il parto
La tensione e/o il dolore di questa zona dopo il parto possono esseri causati da una varietà di disequilibri muscolari e miofasciali – come in ogni altra parte del corpo.
Questi disequilibri probabilmente erano là da molto tempo prima del parto derivati da abitudini posturali, di movimento, sessuali e di escrezione. Abitudini che possono essere state amplificate dallo stress della gravidanza e/o evidenziate dalla totale riorganizzazione che avviene nel parto.
La tensione nel post parto può essere anche provocata da:
- tessuto cicatriziale e adesioni da lacerazioni, episiotomia, taglio cesareo
- cambiamenti ormonali che causano l’assottigliamento del tessuto e difficoltà di eccitazione
- traumi ed emozioni racchiuse nei muscoli
- trauma muscolare e dei tessuti provocati dal parto stesso.
In tutti questi casi cercare di “contrarre” la vagina non farà che peggiorare le cose e se non c’è già dolore, alla fine lo farà venire. Invece di forzare la tua vagina a tornare in forma, è meglio prima ammorbidire e rilassare i muscoli del tuo pavimento pelvico.
7 modi per rilassare il pavimento pelvico dopo il parto
Qui ci sono alcune cose che puoi fare per rilassare, ammorbidire e rendere elastico il pavimento pelvico dopo il parto (cesareo o vaginale).
- Respirazione diaframmatica – fai dei respiri profondi, lentamente e con delicatezza. Con l’espiro rilassa le costole, il petto, l’addome e il pavimento pelvico. Prova a sentire il tuo respiro fino alla base del bacino, come se volesse massaggiare, “aprire” quest’area.
- Bagno di vapore vaginale (Vaginal Steaming) – un’antica, tradizionale pratica di guarigione trovata in molte parti del mondo. Il vapore aiuta ad ammorbidire e ridare tono ai tessuti vaginali e ai muscoli del pavimento pelvico. Sempre più donne stanno scoprendo i benefici di questa pratica che consiste nel sedersi sopra un contenitore con acqua bollente e speciali erbe aromatiche, lasciando che il vapore entri in contatto con l’area genitale.
- Creare pressione sul perineo – il perineo è lo spazio tra la vagina e l’ano, il luogo dove molti muscoli del pavimento pelvico si incontrano. Puoi applicare una pressione costante e diretta qui per rilassare il pavimento pelvico, sia rotolando un piccolo asciugamano o trovando una palla da massaggio della giusta misura e sedendotici sopra direttamente all’altezza del perineo.
- Olio di ricino – L’olio di ricino ha incredibili proprietà terapeutiche ma per quello che ci interessa qui possiamo dire che ammorbidisce i tessuti e aiuta a dissolvere il tessuto cicatriziale. Fare un impacco di olio di ricino sull’addome aiuterà anche a rilassare il pavimento pelvico. Un altro trattamento che è possibile fare, soprattutto in caso di lacerazioni interne, è inserire in vagina un assorbente interno imbevuto di olio di ricino per 20 minuti. Questo aiuterà a sciogliere il tessuto cicatriziale e ad ammorbidire il PP. [N.B.: Olio di ricino con cautela! In rari casi è possibile avere una reazione allergica all’olio di ricino, per cui prima di usarlo testalo su una piccola parte di pelle se non lo hai mai usato prima. Quest’olio ha un effetto detox e aiuta con l’eliminazione delle tossine, all’inizio tienilo per poco tempo e nota come stai durante e dopo il processo, se ti senti bene puoi aggiungerne di più o prolungare i trattamenti.]
- Lavorare con un professionista – credo che ogni donna dovrebbe ricevere trattamenti al pavimento pelvico come base della sua salute, ma specialmente dopo una gravidanza e il parto, come del resto accade in molti paesi. Le figure alle quali rivolgersi sono ostetriche, fisioterapisti, osteopatia, operatori craniosacrali o altri professionisti specializzati in questo tipo di lavoro.
- Educazione e riabilitazione perineale e pelvica
- RIPOSO – probabilmente il riposo dovrebbe essere stato al primo posto, ma ho deciso di metterlo per ultimo in modo da lasciarti con questo messaggio. Infatti, la prima cosa di cui ha bisogno il corpo dopo il parto è un esteso periodo di riposo, ovvero di avere tutto il tempo per rigenerarsi e riequilibrarsi. Nutriti bene su tutti i livelli e concediti almeno sei settimane per riposare e goderti quei preziosi momenti da neomamma.
BIODINAMICA CRANIOSACRALE E SALUTE PELVICA
Un figura interessante per la salute pelvica, ma poco presa in considerazione in questo ambito, è l’operatore di Craniosacrale Biodinamica.
Oltre a tutti i benefici che la disciplina Craniosacrale può portare a livello di rilascio dello stress e di riequilibrio del sistema nervoso, ci possono essere anche interessanti effetti fisiologici diretti. Questa tecnica, infatti, può aiutare a promuovere la circolazione negli organi pelvici e a rilasciare le tensioni a livello di muscoli, tendini, legamenti e fascia – quell’intricata rete di tessuto connettivo che circonda tutti i tessuti del corpo, compresi gli organi pelvici.
A seguito di traumi/lesioni, tensione cronica, movimenti ripetitivi, postura scorretta, interventi chirurgici come un parto cesareo e altro ancora possono formarsi delle aderenze. Il craniosacrale, il rilascio miofasciale, la fisioterapia e il massaggio intra-vaginale sono tutti esempi di pratiche che possono ridurre queste aderenze, che possono risultare particolarmente fastidiose e problematiche nella zona pelvica.
Per millenni le donne si sono sostenute a vicenda nelle varie fasi della loro vita – dal menarca, alla maternità, alla menopausa – attraverso la condivisione delle esperienze, il contatto e le tecniche manuali, l’utilizzo di piante e della medicina naturale. Purtroppo oggi, molte di noi hanno perso questo tipo di supporto, cura e contatto portatore di guarigione e vitalità.
La Biodinamica Craniosacrale può essere un modo per le donne di ricevere sostegno, sia mentalmente che emotivamente e fisicamente. Il trattamento, infatti, fornisce un’attenzione mirata al bacino e al pavimento pelvico, che può aiutare a ripristinare l’equilibrio in queste aree. Ma non solo, il campo di relazione che l’operatore Craniosacrale instaura con la ricevente, che è basato su una presenza consapevole ed empatica, e su un contatto delicato e rispettoso, rappresenta un valido sostegno per permettere all’organismo di rilasciare le emozioni, le tensioni e i traumi trattenuti nei tessuti, in piena sicurezza.
Non importa dove ti trovi e quello che stai vivendo in questo momento, sappi che c’è sempre una strada per recuperare e stare meglio, e che ci sono sempre delle risposte ai propri “sintomi”.
Il processo di guarigione è una strada sinuosa, fatta di curve, salite e discese, e spesso NON è un percorso lineare. Tu continua a porre domande e a cercare risposte, continua ad ascoltare e ad onorare il tuo corpo e a perseverare nel cammino verso il tuo benessere.
Che insieme possiamo ricordare e reclamare il nostro pieno potenziale e con esso la piena salute del nostro pavimento pelvico e delle nostre vagine!
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